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Cosa Visitare

I nostri consigli sulle bellezze storiche e naturalistiche da visitare nei dintorni di Morazzone.
Ricordiamo ai gentili ospiti che offriamo la possibilità di una guida ambientale naturalistica certificata con la quale concordare gli itinerari da voi preferiti.

Morazzone

A Morazzone la chiesa principale è stata costruita nel 1814-1817 e dedicata a Sant’Ambrogio. Dalla documentazione risulta che, intorno al 1810 il parroco Don Francesco Pesenti, riteneva fosse necessaria la costruzione di una chiesa più capiente e ne affidava la progettazione all’architetto Simone Cantoni (Muggio – Canton Ticino, 1736-1818).
All’interno si trovano vecchie murature della precedente chiesa cinquecentesca con l’affresco raffigurante Sant’Ambrogio, (XVI secolo) attribuito a Pier Francesco Mazzucchelli detto Il Morazzone, o della scuola.
All’interno della chiesa sono custoditi due blocchi di granito e una lapide funeraria di serizzo: i due blocchi rievocano la nascita, lo status sociale e la morte dei due fratelli Marco e Lucio Senzii, risalenti al I secolo d.C. Entrambi i fratelli furono legionari della IV legione Scitica e appartennero alla tribù romana Ufentina.
La torre campanaria, eretta tra il 1582 e il 1646 e la sua costruzione è durata ben 64 anni, a causa della mancanza di fondi, essendo stata commissionata dai fedeli morazzonesi tramite le loro offerte.
Nel centro storico del comune sorge Casa Macchi, una dimora d’interesse culturale che conserva al proprio interno tutti gli arredi e il mobilio di una casa di famiglia dell’Ottocento, dimora che lascia ancora oggi le tracce indelebili e “congelate nel tempo” della vita vissuta dai membri della casata Macchi di Morazzone.
Il 5 dicembre 2021, il FAI, in collaborazione con il Comune di Morazzone, l’Assessorato all’autonomia e alla cultura della Regione Lombardia e la Fondazione Cariplo, ha inaugurato l’Emporio di Casa Macchi, un piccolo negozio arredato con mobili ed ornamenti storici e all’interno del quale è possibile trovare generi alimentari e prodotti del territorio, il tutto pensato nell’ottica di riproporre l’atmosfera delle botteghe tipiche dei piccoli borghi di provincia qui attivi fino ai primi del Novecento.

 

Lago di Varese

Il lago di Varese è situato ai piedi delle Prealpi Varesine a un’altitudine di 238 m s.l.m.; ha una profondità media di 11 m e massima di 26 m, mentre la superficie è di 14,95 km².
Si tratta del 10º lago italiano per estensione- Conosciuto per la sua inconfondibile forma a scarpa.
Insieme con i laghi Maggiore, di Comabbio, di Lugano, di Ganna, di Ghirla e di Monate fa parte dei cosiddetti Sette Laghi della provincia di Varese.
Sul lago di Varese, rinomato campo di gara per il canottaggio, hanno sede la Canottieri Varese, organizzatrice di eventi remieri nazionali ed internazionali, e, a partire dal 1960, anche la canottieri Gavirate, che ha riportato numerosi successi come la coppa Montù nel 2007 nel 2008 e 2009.

Sacro Monte di Varese

Il Sacro Monte di Vareseè situato nella frazione Santa Maria del Monte, ed è costituito da quattordici cappelle, dedicate ai misteri del Rosario, che conducono al santuario di Santa Maria del Monte, luogo di pellegrinaggio sin dal Medioevo, che funge da quindicesima cappella. Appartiene al gruppo dei nove Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia inseriti nel 2003 dall’UNESCO nei patrimoni mondiali dell’umanità. Per la qualità degli artisti che parteciparono alla sua realizzazione, costituisce una testimonianza di grande rilievo della cultura artistica sviluppatasi nel Ducato di Milano. Il santuario conserva un organo neoclassico del 1831, opera di Luigi Maroni Biroldi, restaurato da Pietro Talamona nel 1871 e da Vincenzo Mascioni nel 1989. Il borgo di Santa Maria del Monte, dove si trova il santuario (quota 844 m s.l.m.), è collegato al resto della città, oltre che da una linea automobilistica urbana (linea C), anche attraverso una funicolare: costruita ai primi del XX secolo come parte della rete tranviaria di Varese, fu abbandonata negli anni 1950 e quindi rimessa in funzione nel 2000. La sommità del monte si erge sino alla massima quota di 883 metri.

Contado del Seprio

L’area archeologica di Castelseprio è famosa in quanto nel XIII secolo il Seprio fu coinvolto nelle lotte per il controllo di Milano fra Visconti e Torriani. Nel marzo del 1287, nella notte fra il 28 e il 29 marzo, alcuni mercenari della Val d’Ossola assoldati dall’arcivescovo Ottone Visconti, entrano in Castel Seprio, probabilmente in occasione della fiera di Santa Maria Foris Portas, e se ne impadronirono con l’inganno. L’arcivescovo distrusse la rocca e il borgo risparmiando le chiese e fa inserire negli statuti di Milano la seguente sentenza: “Castel Seprio sia distrutto e resti distrutto in perpetuo affinché nessuno ardisca o presuma di abitare su questo monte”.
Con la fine della sua capitale il contado viene inserito nei territori viscontei della Signoria di Milano, fino al 1339, anno in cui Lodrisio Visconti usurpò il titolo di Signore del Seprio e, alla guida della Compagnia di San Giorgio, mosse contro Milano. Uscito sconfitto dalle truppe ambrosiane di Luchino Visconti il 21 febbraio a Parabiago, venne rinchiuso nel castello di San Colombano. Il titolo passò ai Signori milanesi Luchino e Giovanni Visconti.

Monastero di Torba

Il primo nucleo del complesso (detto castrum) sorse per opera dei romani nel IV-V secolo d.C. come uno degli avamposti militari edificati a scopo difensivo contro i barbari lungo la fascia nord-occidentale delle Alpi.
Il castrum venne utilizzato nei secoli successivi anche da goti, bizantini e longobardi. Fu proprio durante il lungo periodo della pax longobarda che il complesso di Torba, perdendo il suo scopo militare, acquisì una funzione civile e, in seguito, religiosa, grazie all’insediamento, nell’VIII secolo, di un gruppo di monache benedettine.
Dopo anni di incuria e abbandono, il complesso venne acquistato nel 1977 da Giulia Maria Mozzoni Crespi che lo donò al Fondo Ambiente Italiano, il quale ha provveduto a ristrutturarlo.

Palazzo Estense

Il Palazzo Estense di Varese fu una residenza di Francesco III d’Este, Duca di Modena e Reggio, amministratore, capitano generale e poi governatore della Lombardia austriaca. Il 20 settembre 1755 il duca venne per la prima volta a Varese con il suo seguito, ospite del marchese Menafoglio.
Nel parco, modellato a somiglianza di quello del palazzo imperiale di Schönbrunn, si fondono i caratteri del giardino romantico con quello alla francese, ricco di parterres. Protagonista centrale è un ninfeo, posto su un’altura, costituito da tre nicchie rivestite da concrezioni in tufo e statue. Per soddisfare la passione del Duca per la caccia, si adattò una parte del parco a roccolo con querce, olmi e castagni.

Villa Toeplitz

Residenza di campagna della famiglia tedesca degli Hannesen, venne acquistata dal banchiere di origine polacca Jósef Leopold Toeplitz nel 1914. Negli anni successivi molti furono gli ampliamenti agli edifici presenti e al parco di proprietà. La parte superiore del complesso richiama i giardini alla francese, e fu infatti progettata da uno studio parigino; convoglia le acque del vicino Monte Martica.

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